Il 15 gennaio 2021 era una data segnata in rosso da parecchio tempo sui calendari di tutti gli amanti della nuova scena musicale post punk d’oltremanica.
Finalmente quella data è arrivata e nelle prime ore di oggi sono stati resi disponibili su tutte le piattaforme streaming i due nuovi, attesissimi, album degli Shame e degli Sleaford Mods. Entrambe le formazioni hanno pubblicato, e ci mancherebbe, i rispettivi lavori anche su supporto fisico (per queste robe da nerd, come lo siamo noi, vi rimandiamo però ai siti ufficiali degli artisti, shame.world e sleafordmods.com).
Drunk Tank Pink degli Shame arriva a tre anni esatti dal disco di debutto della formazione, il magnifico Songs of Praise che senza suscitare il clamore generato dai dischi di gente come IDLES o Fontaines D.C. è rapidamente entrato tra gli album più ascoltati degli ultimi tempi.
Con il nuovo lavoro, il gruppo di South London aggiunge alla propria proposta echi degni dei migliori Talking Heads e del David Bowie di metà anni settanta, che, ampliando di fatto il loro raggio d’azione, contribuiscono in maniera determinante ad allontanare la sensazione di déjà-vu che spesso perviene durante l’ascolto di “una seconda prova in studio”.
Sia chiaro, non è che gli Shame abbiano rinnegato le proprie radici, i ritmi schizzati alla Wire o certi suoni che possono ricordare i Fugazi sono ancora ben presenti, ma quello che fa piacere è sentire che il gruppo non si sia adagiato sugli allori, anzi. Drunk Tank Pink entra già da ora tra gli ascolti imperdibili e imprescindibili di questo 2021 e chissà che, a fine anno, non ce lo ritroveremo nelle varie classifiche dei “migliori dischi dell’anno”.
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Spare Ribs è invece il nuovo disco degli Sleaford Mods, che, rispetto agli Shame hanno più o meno il doppio degli anni e che sono attivi da più di dieci anni.
Il loro nuovo lavoro, l’undicesimo della loro carriera, è uno dei migliori prodotti dal duo Jason Williamson/ Andrew Fearn. I temi inerenti la lotta di classe, il degrado della loro Inghilterra quanto del mondo tutto sono ancora ben presenti ma a questo giro quello che convince di più è la parte musicale, più curata che nel passato e con alcune chitarre piazzate qui e là che irrobustiscono e rendono più eterogenea la proposta del gruppo. Ci sono poi anche alcune ospiti – come Amy Taylor su Nudge It e Billy Nomates in Mork n Mindy – che arricchiscono, e non poco, il valore di questo Spare Ribs.
Se il 2020 è stato l’anno che ha visto crescere esponenzialmente i due gruppi più importanti della scena, gli IDLES e i Fontaines D.C., questo 2021 inizia nel migliori dei modi con due dischi che occuperanno a lungo il nostro lettore, la nostra piastra e le piattaforme per ascoltare musica che utilizziamo di più. E l’anno è appena iniziato, perciò…
Small my table, sits just three. Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Collabora con barracudastyle.com, hvsr.net e rockol.it, ha collaborato con Rolling Stone e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.